Prima o poi l’amore arriva.
Presto o tardi, l’amore arriva per tutti. È dedicata a sesso, innamoramento e matrimonio l’inchiesta del numero di febbraio di SuperAbile Inail, la rivista dell’Istituto per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro sui temi della disabilità, consultabile anche online, oltre che in forma cartaceo. Partendo dalle riflessioni della presidente dell’Associazione italiana persone Down, Anna Contardi, sulla «speciale normalità» di una relazione di coppia per chi ha la Trisomia 21, il servizio si dipana in una lunga carrellata di testimonianze, esperienze, studi e opinioni. “È fondamentale che le persone disabili socializzino il più possibile e non abbiano paura di osare e di proporsi, senza paura delle delusioni e dei fallimenti”, commenta lo psicologo Lelio Bizzarri che, oltre ad avere lui stesso una disabilità motoria, da anni realizza progetti di formazione e sensibilizzazione sul tema della sessualità delle persone disabili e ultimamente si è fatto promotore di un sondaggio online dagli esiti non scontati: oltre il 90% di coloro che hanno risposto considera normale l’espressione di sentimenti o desideri sessuali da parte di una persona con disabilità.
Tra le altre voci presenti nell’inchiesta, quella di Valentina Foa, psicologa e ricercatrice sorda piemontese, che nel suo studio a Priocca, vicino Alba, riceve un target di pazienti quanto mai vasto ed eterogeneo: adulti sordi e udenti, genitori udenti di figli sordi, genitori sordi di figli sordi e udenti. Attraverso una comunicazione varia, che spazia dall’uso della Lis fino alla voce e alla lettura labiale per i pazienti udenti o sordi che non conoscono la Lis, Foa si trova spesso ad affrontare problemi che riguardano l’affettività. Ma ci tiene a precisare: “Non esiste la “psicologia del sordo”: ognuno ha il proprio approccio. Laddove manca la comunicazione o esistono difficoltà comunicative, possono manifestarsi problemi”. Mentre sul versante della sessualità, Foa sottolinea il problema degli abusi e delle violenze sessuali tra le persone sorde: “È un tema di cui non si parla molto – spiega –, mentre bisognerebbe lavorare di più sulla comunicazione e l’accompagnamento. Al momento non esistono ancora strutture adeguate a trattare problematiche relative agli abusi e alle violenze, ma è un tema sul quale stiamo lavorando”. Altre testimonianze presenti nell’inchiesta riguardano, infine, l’agenzia di incontri tedesca per persone disabili Schatzkiste e il gruppo Jump di Bologna, nato all’interno dell’Arcigay per tutelare i diritti delle persone trans, omosessuali e bisessuali.